mercoledì 12 agosto 2009

Un ragionamento di qualche giorno fa, sempre attuale

Caro Giorgio,

ti confesso che questa è la seconda stesura di una lettera. La prima rispondeva puntualmente per le rime e precisamente sui vari elementi polemici all’ultimo intervento della lista civica che governa Volterra. Non dico che non farò polemica affatto, ma desidero comunque tentare un ragionamento in parte diverso.
L’inizio della nuova Amministrazione è stato, come forse ogni inizio, concitato. Si sono trovati di fronte a problemi che avevano vissuto solo “dalla piazza”, cioè attraverso la polemica contro chi “non risolve”. Hanno visto che denunciare, magari anche giustamente, è operazione di un attimo, risolvere, ma perfino impostare la strada della soluzione è una questione tutta diversa.
Cominciamo, scusa, ma bisogna succintamente tornarci, dal problema del Liceo, ancora in pericolo. Consento in pieno per esempio con l’articolo appassionato del Preside Bacci sul significato e il valore per la città della nostra Scuola, che anche io ho frequentato avendo fra i miei insegnanti anche il Professor Bacci.
Che cosa deve fare chi amministra e intende trovare una soluzione?
Deve prima di tutto capire la natura del problema. Da moltissimi anni la IV ginnasio si apre con pochi studenti, è la realtà della nostra zona. Quest’anno il problema è più grande per le nuove regole: ci vogliono 27 studenti invece di 15, altrimenti non si fa la classe. Questo fatto si deve al Governo di centrodestra.
Il Sindaco pensa che non vada detto? Opinione sua. Ma il problema non è dire, il problema è capire dove la soluzione può nascere. Se le regole sono del Governo, è al Governo, cioè al Dirigente Regionale che va chiesta la deroga.
Ogni altra azione, pur positiva e presa con intenzione buona, come dicevamo nell’OdG presentato in Consiglio rischia di essere inefficace. Non avevamo dato un giudizio negativo sulle azioni tipo borse di studio ecc. perché è vero che la priorità è comunque aprire quindi ben venga ogni contributo. Intanto si comincia poi vedremo.
Del resto il nostro atteggiamento è stato tanto poco “ostruzionistico” che ci siamo astenuti sull’OdG della maggioranza. Non abbiamo mica votato contro.
Secondo punto la classe articolata, ipotesi positiva, secondo noi, ma su questa deve decidere la scuola, che ha i suoi organi di governo.
Del resto, nel resoconto della lista civica viene detto che non ci siamo interessati alla Conservatoria e alla Stradale, invece abbiamo approvato sia l’operato del Sindaco che votato gli OdG della maggioranza. Questo punto è veramente incomprensibile, che cosa significa “interessarsi” allora?
In genere si dice che ci vuole maggioranza e ci vuole opposizione. Uno dei tanti temi elettorali era che in passato non c’era stata opposizione a Volterra. Ora l’opposizione ci può essere.
Non dico che c’è compiutamente perché anche questi ruoli hanno bisogno di concretizzarsi, precisarsi e assumersi impegni e compiti. Per adesso siamo all’inizio. Noi ci siamo messi a questo impegno con buona volontà, cercando di fare le nostre proposte, votando insieme alla maggioranza quando c’è concordanza, votando contro quando abbiamo opinioni diverse, senza tacere le ragioni più grandi che influiscono in modo determinante sulle questioni di Volterra.
Si può non volere i tagli a Volterra e dire che sono giusti come principio? Noi non crediamo. La compattezza di una maggioranza composita, o trasversale, come dicono con accezione positiva, è più facile quando si va contro qualcosa che quando si deve costruire. La natura del problema è questa, non è tanto una questione di semplici orientamenti sulle tematiche nazionali.
E poi, per la maggioranza, c’è la sorpresa di essersi trovati di fronte a una situazione del tutto inattesa, enormemente più complessa di come se l’erano descritta. Da quello che vedono, forse, dovrebbe trasparire anche una realtà meno stereotipa sulle persone che li hanno preceduti, dei quali si erano fatti un’immagine un po’ di maniera.
Non so, ma forse gli può essere nato il dubbio che se una certa bozza in una strada, dopo settimane continuava a oscillare e nessuno la riparava non era soltanto una cattiva volontà.
È una situazione comprensibile, come non è facile passare dalle certezze della propaganda ai dubbi dell’amministrazione. Se la maggioranza volesse veramente utilizzare il criterio della “umiltà”, potrebbe scoprire che se la stessa legge dà al Sindaco novanta giorni prima di precisare il suo programma, vuol dire che il legislatore pensava a una necessaria gradualità e suggeriva quindi una presa di coscienza più meditata e più approfondita.
La capacità di governare non si misura solo con il modo in cui si affrontano i compiti immediati. Per adesso su molte questioni le scelte erano state fatte in passato. Un Ente deve vivere una propria continuità, esempio notte bianca. Quanto alla nuova Amministrazione avrà tempo per dimostrare se sa governare e se sa onorare i programmi e le molte promesse che ha fatto in passato. Questo è il loro compito, la valutazione complessiva avrà bisogno di tempo, noi e i volterrani la faremo nei modi e nelle forme opportune.
L’opposizione che cosa deve fare? Valutare i singoli provvedimenti sia quelli presi in emergenza, sia quelli di più lungo respiro. Valutare non vuol dire “valutare negativamente”, ma deve assumere un metro di giudizio obiettivo, che non è quello positivo dell’autore del provvedimento. Deve valutare anche il metodo dei provvedimenti: la corretta sostanziale e formale. La trasparenza è uno di questi.
È nell’interesse di tutti, non solo nelle aspettative degli elettori che hanno sostenuto l’attuale minoranza, anzi le attuali minoranze.
Ci vuole l’opposizione? Si dice di si, ma poi fioccano le regole: non vorremmo che dietro queste regole e la polemica e perfino la minaccia di certi testi dell’ultima Spalletta non ci fosse la nostalgia del nemico anche per dargli poi la colpa di futuri insuccessi.
La maggioranza, secondo noi, deve dimostrare di saper fare indipendentemente dall’essere o meno contrapposta.

Con rinnovato impegno, porgo i miei più cari saluti.
Rosa Dello Sbarba

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