giovedì 20 agosto 2009

Il più grande licenziamento di massa nella storia della Repubblica




Nella calura estiva e nell'assordante silenzio mediatico il Governo sta per produrre il più grande licenziamento di massa nella storia della Repubblica. Da settembre ci saranno quasi 17 mila cattedre in meno per gli insegnanti precari. Tra pochi giorni, contando anche il taglio dei bidelli e degli amministrativi, più di 20.000 persone si aggiungeranno all'esercito crescente dei senza lavoro italiani.
Meno docenti per classe ma più alunni provocheranno evidenti rischi per la sicurezza. Si prevede infatti che le classi da settembre ospiteranno mediamente 26 bambini all'asilo, 27 alle elementari e 30 in medie e superiori (contro una media europea di 15-20 studenti).
Nonostante queste cifre il Ministro va da tempo ripetendo che in Italia ci sarebbero più insegnanti per studente rispetto alla media europea. Una vecchia mezza verità. Non viene infatti spiegato che nella conta figurano anche gli insegnanti di sostegno che, in Europa, vengono calcolati a parte perché soggetti ad una formazione diversa e impiegati in strutture distinte. Bisogna infatti ricordare che il nostro è l'unico paese nel quale è prevista la completa integrazione dei diversamente abili nei percorsi ordinari. Alla luce di ciò è bene svelare che le nostre sono tra le classi più affollate d'Europa. La scuola pubblica viene colpita come non mai e i mezzi di comunicazione parlano della realtà scolastica solo in riferimento alla pittoresca quanto razzista proposta dei test di dialetto per i docenti.
Tutti i telegiornali riportano la decisa condanna della Chiesa sulla sentenza del Tar Lazio che preclude gli scrutini agli insegnanti di religione. Mentre migliaia di docenti precari stanno per essere cacciati dalla scuola la preoccupazione del ministro è quella di ricorrere a favore dei colleghi di religione che non rischiano nulla.
La Gelmini ha affermato: "L'ordinanza del Tar tende a sminuire il ruolo degli insegnanti di religione cattolica, come se esistessero docenti di serie A e di serie B". E i 17.000 docenti precari che verranno cacciati via il mese prossimo? A che serie appartengono?
Un licenziamento di massa in un settore strategico del paese.
Una diminuzione evidente dell’offerta formativa.
E nessuno si indigna.
Questo è davvero uno strano Paese.

Un gruppo di insegnanti vivi ma amareggiati

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