mercoledì 16 settembre 2009

Un intervento che non commentiamo

Come al solito voi di sinistra pensate di essere i detentori della cultura e del sapere. Voi i soli che conoscono la storia e che hanno potuto studiare. E dalle pagine di questo blog, intrise di rancore e dispiacere, lanciate anatemi contro questo o quello. Come si fa criticare una persona che manifesta interesse per gli studi? Voi potete decidere quale stagione della vita sia la più adatta ad imparare il greco ed il latino? Probabilmente quanti di voi hanno fatto il geometri o ragioneria sono coloro a cui manca l'umiltà a 35 anni di iscriversi a scuola per imparare tante cose nuove e belle e mettersi ancora una volta in discussione. L'imbarazzo di chiedere ai propri genitori di andare a parlare con i professori; o la sincera gioia per un inaspettato sette a latino; o l'intesa che nasce nel chiedere al proprio compagno di banco più giovane di ventanni di spostare la mano per controllare il risultato sul compito di matematica; oppure sedersi fuori dalla scuola, al primo sole di primavera con i compagni di classe, a commentare su questo o su quel prof; o condividere la gioia con il compagno a cui è stato per primo regalato un meraviglioso scooter. Purtroppo mia figlia va a scuola al liceo a Viareggio, dove in classe hanno tutti la stessa età (a parte un paio di bocciati). Vorrei essere io il genitore di uno di questi ragazzi che hanno la fortuna di avere qualche compagno di classe più grande che può insegnargli già tante cose della vita e, se non altro, magari, risparmiagli la pattonata al primo giorno di scuola.
Il marmista, papà di Giulia