venerdì 9 ottobre 2009

La Saline-Cecina non va considerata un “ramo secco”

Non avevamo avuto mai occasione di ascoltare il prof. Maggi dell’Università di Siena, che per altro è molto noto a Volterra. Il suo ragionare sul trasporto pubblico è molto piano e condivisibile, ripercorre la storia della Cecina Saline e della Cecina Volterra, per sommi capi, ma comunque chiarendo come sia cambiata nel tempo la funzione e la valutazione del trasporto su rotaia. Prima vero e proprio strumento di sviluppo, essendo stato istituito nel 1863 Cecina-Saline e nel 1912 Saline-Volterra, ha aiutato il crescere delle industrie locali, permettendo il trasporto celere ed economico dei materiali e dei prodotti.
Negli anni ’50 e ’60 lo sviluppo economico ha sposato l’attenzione al trasporto su gomma e alla motorizzazione privata, il treno è andato man mano decadendo. “Scelta miope” dice il prof. Maggi magari ha ragione, ma l’automobile era a quei tempi un mito che esercitava un’attrazione irresistibile, tanto che, forse, più che una scelta fu quasi una conseguenza ovvia di una cultura dominante. La Volterra-Saline chiuse nel 1958, pur fra le proteste dei volterrani.
Oggi occorre essere perseveranti perché l’interesse del trasporto per ferrovia sta tornando e ci sono obiettivamente motivi importanti per crederlo: motivi ecologici, l’assottigliarsi delle risorse petrolifere, ma anche la difficoltà dell’uso dell’auto, non fosse che per il problema dei parcheggi. Conservare quello che c’è: la Saline Cecina, possibilmente rilanciandone l’uso.
Probabilmente l’idea dell’inserimento della tratta nel sistema del Memorario toscano, potrebbe essere utile, soprattutto perché postula il coordinamento con tratte principali favorendo l’uso del treno su distanze maggiori e favorisce la promozione in termini di conoscenza e pubblicità, ma più ancora è necessario il coordinamento fra i diversi gestori dei trasporti in zona, importante il biglietto unico, ma più ancora occorre il coordinamento degli orari.
In un intervenuto è stato riferito il caso di un passeggero che è giunto a Saline con l’ultimo treno della giornata e non ha trovato nessun autobus per giungere a Volterra. Occorre che il sistema dei trasporti della Val di Cecina venga coordinato e promosso.
Quindi, realisticamente, la difesa e il rilancio della tratta Saline-Cecina è la priorità di questo momento e bene fanno gli enti locali a impegnarsi per questo fine. Il ripristino della Saline-Volterra, sia pure in un’ottica di tram-treno o di uso di veicoli automatici a fini prevalentemente turistici, può rimanere come una prospettiva decisamente molto lontana, in attesa che si sviluppi un orientamento più positivo per questo tipo di soluzioni. Per adesso non sembra sensato dedicare energie e denari.
Uno che era in Comune




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