venerdì 30 aprile 2010

ecco il progetto

Perchè non si vuole rinnovare il Museo Guarnacci? Perchè non si vuole il Polo scolastico del Cappuccini? Perchè si vuole il passo corto?
Non è assenza di progetti come sostiene l'opposizione. Il progetto c'è e così lo riassume il Tirreno del 29 aprile.

Questo veoleva chi ha votato la lista civica?

lunedì 26 aprile 2010

Sciò sciò


Abbiamo letto che l'assessore Moschi caccerà via i piccioni spendendo 8.000 euro.
E' già un bell'impegno di spesa. Siamo abituati e leggere che faranno questo e quello "a costo zero". E' comunque meno di quanto sia stato speso in passato, quando si è ottenuto solo di spostare i simpatici volatili un poco più in là, salvo vederli poi ricomparire.
L'ass. non ha detto però quanto ci metterà,nè qual' è il modo che intende usare, neppure quando potremo cominciare a vedere qualche effetto.
Come al solito...santa trasparenza.

Altro che realismo, è fiato corto

Venerdì scorso in Consiglio Comunale si e’ discusso il primo bilancio della Giunta Buselli e dal modo di operare e soprattutto dalle scelte fatte si può dire che e’ poco trasparente, timoroso e totalmente privo di scelte strategiche e di sviluppo.

Dopo aver ascoltato per quasi un anno parole di disprezzo per la storia amministrativa di Volterra e parole demagogiche sulla partecipazione e sul palazzo di cristallo, l’Amministrazione ha presentato un bilancio che non prevede niente di nuovo rispetto al passato ma solo tagli alla gestione e agli investimenti. Il tutto pagato con gli oneri di urbanizzazione (che si era detto e si continua falsamente a dire di non voler usare) e soprattutto con la vendita di Palazzo Matteucci.

Nei dettagli non possiamo entrare non solo per esigenze di semplicità di esposizione ma perché nemmeno in Consiglio Comunale sono state chiarite le singole voci di spesa: non c’e’ una relazione esplicativa (come invece c’era tradizionalmente fino allo scorso anno) e non ci sono state le relazioni di tutti gli assessori ne’ dei tanti Consiglieri delegati che siedono nei banchi di maggioranza. Non si ha notizia nemmeno del programma del personale ne’ tantomeno dell’annunciata riorganizzazione del personale stesso, il che è indispensabili per capire se i servizi per i cittadini funzionano, se migliorano o se peggiorano.

Le scelte più significative secondo noi sono state:

in positivo l’aumento di assegnazione procapite della spesa sociale,

il piccolo aumento complessivo (circa 25.000 euro) della spesa nel settore dell’istruzione;

in negativo il taglio di 80.000 euro alle attività produttive (causate in parte dalla mancanza di risorse che erano state trovate con la Regione grazie al progetto filiera corta),

il taglio di oltre 120.000 euro sulla cultura (derivanti per macro voci in taglio al personale del museo, anche se con un'altra delibera nello stesso giorno si prevede l’aumento del biglietto, e nel taglio agli eventi e alle manifestazioni piccoli o grandi facendo venir meno le occasioni culturali significative e anche l’aiuto che veniva dato per realizzare delle attività alle associazioni locali attraverso la messa a disposizione di servizi come il palco o altro),

il taglio di oltre 400.000 del settore affari generali (nel cui settore però si trovano 70.000 in più per aumentare il capitolo della segreteria generale e dare lo stipendio che abbiamo visto sulla stampa al Segretario generale, secondo solo a quello di Cascina, e per pagare lo staff del Sindaco e l’avvocato per non fare i Cappuccini), l’aumento di spese per consulenze soprattutto nel settore tecnico e legale.

Riguardo al piano delle opere pubbliche per il prossimo triennio l’analisi e’ la stessa: nessuna idea e nessun investimento di medio o lungo periodo. Si spendono i soldi che dovrebbero arrivare con la vendita di Palazzo Matteucci in progetti di manutenzione straordinaria, rimane, e ci fa piacere, il cimitero di Saline ma spariscono il polo scolastico dei Cappuccini e il parcheggio di Docciola e si rinvia al lontano futuro ogni intervento sul museo confermando i soldi della Provincia per la progettazione solo nel 2011, nonostante siano nelle casse del Comune da anni e siano pronti ad essere spesi per la fattibilità strutturale e gestionale già lo scorso anno.

Questi numeri per non fare annunci generici ma parlare di cose concrete!
Si e’ perso un anno e si prospettano altri ritardi: l’Assessore all’urbanistica ci ha ridetto che partono le procedure per realizzare delle varianti al Regolamento Urbanistico, quindi si prospetta un altro anno di immobilismo che si aggiunge a quello appena trascorso, il primo che era utile per attuare il nuovo strumento urbanistico del Comune.

La cosa che ci e’ stata ripetuta e’ che loro fanno “il passo lungo come la gamba” e non il “libro dei sogni”. In realtà loro continuano con gli annunci e le recriminazioni, guardando al passato e non al futuro. Capisco che sia difficile per i cittadini avere piena consapevolezza di queste cose; anche per noi Consiglieri Comunali e’ difficile studiare gli atti (anche non siamo facilitati nel nostro impegno dall’Amministrazione) ma la vita degli Enti pubblici si sviluppa su queste scelte e non sui comunicati stampa.

Noi abbiamo fatto delle proposte:

studiare il controllo di gestione con strumenti moderni, sperimentati in altri enti per essere più efficienti e realizzare dei risparmi;

ragionare a livello di zona per sviluppare progetti condivisi di investimento a partire dalle risorse della geotermia.

Per farlo bisogna creare delle alleanze forti e non degli accordi che cambiano interlocutori di volta in volta come viene fatto con i vari protocolli annunciati dalla nostra Amministrazione.
Abbiamo anche detto che ci vuole coraggio per liberare le risorse che il nostro Comune ha e che non può spendere per colpa del patto di stabilità.

Con questi soldi e con la zona dovremmo portare avanti i progetti per l’abbattimento dei costi dell’energia con progetti produttivi per Saline; i progetti per il turismo (dai parcheggi al marketing), il progetto per il museo per creare lavoro diretto e indiretto, il progetto dei Cappuccini per investire sul sapere e quindi sul futuro dei nostri bambini e delle nostre bambine, i progetti di recupero come Poggio alle croci e ancora i Cappuccini e San Pietro.

Noi proponiamo strategia di zona e non alleanze occasionali e politiche segrete!

Rosa Dello Sbarba
(Gruppo Consiliare Città aperta)

venerdì 9 aprile 2010

L'industria di Pinocchio


Nell’assemblea dedicata al racconto del bilancio del Comune di Volterra, il Sindaco ebbe a riferire che aveva incontrato i dipendenti della Comunità Montana (bella forza i dipendenti erano entrati nel locale dove si svolgeva la Giunta dell’Ente) ed aveva detto loro che lui, Sindaco, le funzioni associate le voleva fare, ma a Volterra, non a Pomarance, perché Volterra è il centro più grosso e importante da 3000 anni. Ben detto.
Aveva aggiunto, che questo non è campalinismo. “Noi i campanili li abbattiamo”, aveva precisato, tanto vero che il PIP di Saline sarà il solo centro di insediamenti industriali della Val di Cecina..
Perché noi commentiamo questo racconto con l’immagine di Pinocchio? Perché (Tirreno del 9 aprile) Pomarance potenzia la proria zona di insediamneti industriali e Montecatini pensa di realizzarne una, quindi qualcuno non la racconta tutta.

giovedì 8 aprile 2010

Lettera di Bersani


Il Partito democratico è in piedi. Sentiamo forte in queste ore la delusione per avere perso la guida di alcune regioni, e il Lazio e il Piemonte per una manciata di voti. La delusione è solo in parte attenuata dal fatto che abbiamo conquistato comunque la presidenza di sette tra le tredici regioni in palio: un risultato certamente non scontato alla luce dei rapporti di forza che si sono determinati nelle elezioni più recenti, tenendo conto che le elezioni regionali del 2005 si erano svolte dentro un altro universo politico. Va rimarcato che per la prima volta dopo molto tempo, nel voto di domenica e lunedì scorsi si è verificato un arretramento consistente dei consensi del Popolo delle libertà, solo in parte compensato dalla crescita della Lega; le distanze tra il campo del centrodestra e il campo del centrosinistra sono oggi sensibilmente inferiori rispetto a un anno fa, e quindi pur dentro a e lementi di delusione si apre uno spazio per il nostro impegno e per il nostro lavoro.

Tuttavia, dal voto emergono chiaramente alcuni problemi di fondo nel rapporto tra i cittadini italiani e la politica: c’è una disaffezione crescente, che si manifesta come distacco e radicalizzazione, verso una politica che gli elettori percepiscono come lontana dai loro problemi. Una crisi sociale ed economica pesante fa sentire ogni giorno le sue conseguenze sulla vita dei cittadini, senza che dal governo arrivino risposte adeguate alla gravità dei problemi.
Il principale responsabile di questa situazione è il presidente del consiglio; ma è una situazione che interroga anche noi.

La possibilità di cambiare il corso delle cose è legata alla nostra capacità di offrire un’alternativa positiva e credibile, di dare un’altra possibilità agli italiani. Adesso dobbiamo accelerare. Da qui dobbiamo ripartire mettendoci al lavoro per rafforzare il nostro progetto e per dare radicamento a un Partito democratico concepito come una grande forza popolare, presente con continuità ovunque la gente vive e lavora e capace di offrire proposte che abbiano un contenuto sempre più visibile e coerente.

Diversamente, i rischi non solo di disaffezione dell’elettorato ma anche di radicalizzazione e di frammentazione impotente, non potrebbero che diventare
più gravi.

Dobbiamo servire il Paese raffigurandoci come un partito fondato sul lavoro, il partito della Costituzione, il partito di una nuova unità della nazione.

Il Partito Democratico è il partito di una nuova centralità e dignità del lavoro dipendente, autonomo, imprenditoriale e della valorizzazione del suo ruolo nella costruzione del futuro del Paese.
È il partito che non accetta che il consenso venga prima delle regole e lavora per istituzioni più moderne rifiutando la chiave populista.
È il partito che dà una risposta innovativa al tema delle autonomie nel quadro di una rinnovata unità nazionale.

Avvieremo insieme un grande piano di lavoro incardinato su questi obiettivi.
È evidente in questo l’importanza del ruolo dei circoli come punto di presenza e di impegno visibile del partito sui territori e come luogo della selezione della nuova classe dirigente della quale abbiamo bisogno.

È pensando a tutto questo che voglio ripetere anche qui che nel Partito democratico c’è spazio, come è nostro costume, per una discussione larga e libera sul dopo elezioni e sulle prospettive del nostro partito, ma non per dibattiti autoreferenziali che potrebbero allontanarci dal senso comune dei nostri concittadini.

Buon lavoro. Approfitto per rivolgere a tutti voi e alle vostre famiglie i miei auguri di Buona Pasqua e vi saluto ringraziandovi per il vostro impegno.
Pier Luigi Bersani
Segretario Nazionale del Partito Democratico