lunedì 20 luglio 2009

Ordine del Giorno sul pacchetto sicurezza

Il Decreto sicurezza e la tutela dei diritti umani a Volterra

Il cosiddetto Pacchetto sicurezza approvato dal Parlamento, con voto di fiducia, i primi giorni di questo mese, introduce importantissime e preoccupanti novità nella materia che si è inteso così regolamentare:
Prima fra tutte, per le implicazioni che comporterà, quella che prevede il reato di clandestinità per quei migranti che non sono in regola col permesso di soggiorno; in base a tale disposizione la persona è punita non per quello che ha fatto ma per quello che è. Il migrante irregolare non potrà contrarre matrimonio né riconoscere i propri figli, che in questo caso letteralmente “scompaiono”. In presenza del “reato di clandestinità” i pubblici ufficiali (medici, infermieri, insegnanti, presidi, magistrati…) devono denunciare il clandestino. L’introduzione di questo reato lede il principio di uguaglianza, tutelato dall’art. 3 della Costituzione e il diritto, universalmente riconosciuto, alla tutela della dignità, della salute e della vita delle persone. Inoltre lede il principio sancito dall’articolo 32 della Costituzione che tutela la salute come diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività e l’articolo 34 che assicura il diritto allo studio e all’istruzione aperto a tutti.
Inoltre nel provvedimento si introduce con valore di legge dello Stato l’istituzione delle ronde. Non si prevede cioè di potenziare le forze di polizia assegnando loro maggiori risorse umane e strumentali ma si cerca di dare una risposta alla crescente richiesta di sicurezza che viene dai cittadini incoraggiando e facilitando loro il possesso e l’uso delle armi. Le ronde oltre ad essere una ferita per la democrazia sono al tempo stesso un grave elemento di confusione e di mortificazione per il ruolo delle stesse forze di polizia.

La Regione Toscana, in base alle competenze che le assegna la Costituzione è intervenuta con una propria normativa in materia (Legge Regionale 20/2009). La legge, discussa in aula con l’ostruzionismo della destra che annuncia un referendum abrogativo, ha la finalità di governare il fenomeno migratorio e, allo stesso tempo, di garantire i diritti inviolabili della persona. Preso atto della reale conformazione della nostra società, che anche in Toscana vede una presenza di circa 750 mila cittadini non comunitari e la proiezione di uno straniero su 6 cittadini nel 2030, la Regione Toscana, in sinergia con le altre Istituzioni e con le forze dell’ordine, vuol contribuire alla realizzazione di una società plurale e coesa.
In questo quadro, tenuto conto del numero non irrilevante di cittadini stranieri che si trovano a lavorare anche nella nostra città, molti dei quali, riteniamo, non in regola con il permesso di soggiorno o in attesa di ricongiungimento con i membri della propria famiglia,
considerato che i cittadini stranieri presenti a Volterra e in Val di Cecina oltre ad essere utilizzati per lo più nei settori forestali e di edilizia, svolgono un’attività importantissima nel campo dei servizi sociali, in misura particolare nell’assistenza agli anziani
il Consiglio Comunale di Volterra riunito in data 16 luglio 2009,
esprime un giudizio negativo sul decreto del Governo che non risolve i problemi di sicurezza ma acuisce le situazioni di sofferenza per molte persone che lavorano nelle nostre case e nel nostro territorio,
esprime altresì giudizio positivo per la Legge Regionale, per le finalità che persegue e per le modalità sinergiche che promuove per il raggiungimento di quelle finalità,
apprezza, infine, le intenzioni dichiarate dai Ministri Sacconi e Maroni di regolarizzare le persone “irregolari” che svolgono lavori domestici presso le famiglie italiane.

Il Consiglio Comunale di Volterra impegna il Sindaco,
anche tenuto conto delle sue precise competenze in materia di ordine pubblico, ad attivarsi per garantire ai cittadini che vivono e lavorano nel nostro territorio il rispetto dei diritti umani e in particolare quello della dignità del lavoro, del diritto alla salute e del diritto all’istruzione,
a continuare e incentivare, di concerto con l’Assessore all’Istruzione e quello al Sociale in particolare, il lavoro culturale per l’integrazione e la conoscenza reciproca fra le persone e la convivenza civile e la risoluzione non violenta dei conflitti,
affinché siano limitati gli effetti negativi che il Decreto Sicurezza potrebbe avere sulla vita di persone che contribuiscono allo sviluppo e al benessere della nostra comunità e su quella di molte famiglie che si avvalgono del lavoro di persone migranti per assistere a domicilio i più anziani e bisognosi di assistenza.

Il Consiglio Comunale di Volterra chiede al Parlamento
la revoca, o quantomeno la profonda revisione del provvedimento che è lesivo dei fondamentali diritti umani di tanti lavoratori e non garantisce ai cittadini italiani maggiore sicurezza, acuisce le paure e le disuguaglianze nel tessuto sociale e fra gli stessi migranti e non interviene a favorire, come sarebbe utile, la piena integrazione e la tutela di tutti lavoratori stranieri.

Rosa Dello Sbarba - Città aperta

mercoledì 1 luglio 2009

Rassegna stampa












































































La foto del Sindaco: piccina, ma c'è. 22 agosto
La Nazione 22 agosto












Il Tirreno 21 agosto (senza la foto del Sindaco di Volterra)
la nazione 21 agosto



































Il Tirreno 20 agosto (da che c'è il comitato i politici guadagnano poco, ma gli stipendi sono gli stessi dell'era Bartaloni, allora?)






Un altro di fori, speriamo che sia meglio di quelli di dentro (19 agosto)





















































































































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